martedì, ottobre 30, 2007

Gli alberi


Dalla finestra delle terme vedo il bosco. E in mezzo al bosco ci sono due alberi, diversi tra loro, ma molto particolari.
Le loro chiome si piegano una verso l'altra e i loro rami si abbracciano e si sostengono reciprocamente. Sono come due amanti che si abbracciano, squassati dal vento, bagnati dalla pioggia, scaldati dal sole, ma sempre insieme, sempre abbracciati.
Proprio come noi due, che ancora oggi ci teniamo per mano, continuiamo a guardarci negli occhi con la stessa emozione, con lo stesso amore di 24 anni fa. E' solo guardandoci indietro, guardando i nostri figli, così cresciuti, che ci rendiamo conto di quanta strada abbiamo fatto insieme, di quanto abbiamo costruito.
Siamo come quei due alberi, le nostre chiome hanno cambiato colore, sotto il sole, la pioggia e il vento che in tutti questi anni ci hanno agitato, ma siamo ancora qui, con le nostre teste che si sfiorano e le nostre mani che si intrecciano in un tenero abbraccio.
Ti amo, amore mio, molto di più di 24 anni fa!
Buon anniversario.
E piove esattamente come 24 anni fa!

lunedì, ottobre 29, 2007

Nuvole



Ci sono giorni perfetti, limpidi, in cui tutto scorre senza problemi e il sole brilla in alto.
E ci sono giorni in cui il mio cielo personale è nuvoloso e un pochino tempestoso.
Domani splenderà di nuovo il sole.

sabato, ottobre 13, 2007

Crescere!

E così ci siamo trovati davanti all'ennesimo atto educativo della nostra vita di genitori! Questa volta ci siamo trovati davanti alla fatidica domanda: domani posso dormire a scuola con la Sally, visto che c'è l'occupazione?
Ora, dell'occupazione in casa se ne era già parlato lungamente. Rudolph è rappresentante di istituto, e in casa si era parlato molto delle peripezie che l'Istituto d'Arte che lei frequenta sta attraversando in questo momento. I ragazzi hanno ragioni da vendere per protestare contro la Provincia che in questi anni si è intestardita a cambiare sede all'istituto, confinandoli in una scuola che da sempre si sapeva insufficiente per il numero di alunni che l'avrebbero frequentata, visto l'accorpamento tra Istituto d'Arte e Liceo Artistico nel tentativo di creare un unico polo artistico, e inadatta come spazi, vista la necessità di grandi e molti e diversi laboratori. La suddetta Provincia poi, visti gli spazi insufficienti, aveva promesso nuove aule in una vicina succursale, che avrebbero dovuto essere pronte ai primi di settembre e invece non lo saranno nemmeno quest'anno, con innumerevoli disagi per un intero corso che dovrà continuare nel vecchio Liceo Artistico, in scomoda coabitazione con un'altra scuola. Da genitori ex sessantottini quali siamo, avevamo caldeggiato forme di protesta di vario genere, ma non certo una occupazione che a nostro parere non ci sembrava adeguata, e che poteva ritorcersi contro i ragazzi se avesse portato danni alla scuola. Ma si sa, i ragazzi da sempre preferiscono l'occupazione e così..
A quel punto mio marito e io ci siamo lanciati, alla domanda innocente di nostra figlia, in un no, non siamo d'accordo, motivando con le argomentazioni più ragionevoli di questo mondo il nostro diniego, ma sotto sotto sapendo bene che il timore più grosso erano certe intimità che ai nostri tempi, nel nostro liceo, in seguito alle occupazioni, comportarono un certo incremento demografico. La fanciulla, più caparbia di un mulo, e soprattutto più furba di una faina, ci tallonava da vicino, cercando di farci cambiare idea, quando, all'improvviso, ho avuto una folgorazione! E così sono venute fuori le parole magiche! Testualmente, le ho detto, sotto lo sguardo prima allibito e poi complice di mio marito: Noi non siamo d'accordo che tu resti a dormire a scuola, considerato anche il fatto che tu, all'assemblea, ti eri dichiarata contraria a questa forma di protesta. Ma siccome sei maggiorenne decidi tu cosa è più adeguato fare. Speriamo solo che la tua decisione sia dettata da un reale impegno nei confronti della scuola e non certo dal semplice desiderio di fare baldoria.

Da non crederci, ci ha pensato su e alla fine è rimasta a casa!
E vigliaccamente noi abbiamo tirato un respiro di sollievo, ma di nascosto, però!

sabato, ottobre 06, 2007

Guidando...


Guidando al mattino presto i pensieri se ne vanno in libertà, mentre la radio fa da sottofondo, con il suo oroscopo del mattino, le canzoni, i notiziari. Nei paesi che attraverso le strade cominciano a svegliarsi: i primi ragazzini che escono di casa con lo zaino e vanno a prendere la corriera che li porterà a scuola, uomini e donne ancora un po' assonnati che in silenzio salgono in macchina o aspettano l'autobus, camionisti un po' arruffati che escono dai bar dove sicuramente si sono fermati per un caffè, la brioche o un panino. La strada comincia a salire e i centri abitati si fanno più piccoli, ci sono tante case coloniche e fra l'una e l'altra i campi, oramai arati, pronti a dormire, e i prati e gli alberi. Le colline sono coperte dal bosco che oramai è un tripudio di giallo e di rosso vivo. Un raggio di sole improvviso, che il sole tarda a spuntare da dietro i crinali, illumina un campanile, la facciata di una casa persi nel verde del bosco, lassù in cima.

La strada si snoda, passa davanti un prato incredibilmente rosa per quanto è ricoperto di piccoli ciclamini selvatici, un miracolo lungo una strada sempre trafficata di camion, così a ridosso di un centro abitato. Foglie gialle cadono dagli alberi sulla strada e formano piccoli mulinelli, sembrano danzare.

Ed ecco apparire il Corno alle Scale, roccioso e forte, circondato dalle colline verdi e gialle e rosse. Ci sono giorni in cui è solo una massa scura che si staglia lontano, ma a volte il sole lo illumina e allora si vedono bene i particolari, le pareti di roccia grigia e lucida venata di zone più chiare, la cima che a volte, nelle settimane scorse, si era incappucciata di uno sprazzo di neve. E questa mattina, sotto un cielo grigio e azzurro, luminoso e caldo, dorato, è comparso anche l'arcobaleno, intenso, chiarissimo, proprio davanti a me, un ponte fatato, uno spettacolo che non smette mai di stupirmi e di riempirmi di gioia e di colore.

E io guido, gettandogli occhiate e pensando che in questo momento sono come quell'arcobaleno, sospesa e protesa verso un inverno che forse sarà diverso da quello che avevo immaginato.

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo