lunedì, maggio 19, 2008

Vicolo dei lavandai

Al Naviglio grande ero già stata, mi ci avevano portato gli amici blogger milanesi in una bellissima serata di un po' di tempo fa ed ero rimasta deliziata dal Vicolo dei lavandai, un salto indietro nel tempo. Desideravo moltissimo portarci Rudolph e il resto della famiglia, e finalmente domenica siamo riusciti. Sono venuti a trovarci i miei cognati e così ci siamo avventurati, in una domenica di traffico inesistente causa partita di fine campionato, verso Porta Ticinese. Abbiamo girellato lungo il naviglio, esplorando gli atelliers aperti, guardando le vetrine delle librerie e degli antiquari e ridendo delle paperelle che si ostinavano a nuotare controcorrente. Poi abbiamo cercato un posto dove mangiare e la nostra scelta è caduta proprio su El brellin. Confesso di avere pensato che fosse un posto per turisti, bell'ambiente ma cibo non particolarmente eclatante. E invece ecco la sorpresa, anzi, le sorprese: cameriere professionali e gentilissime, sorridenti e pazienti a rispondere alle nostre domande sul menù, assolutamente meneghino, un simpatico sommelier, altissimo e magrissimo, che ha saputo consigliare pazientemente 5 avventori assolutamente poco acculturati alla scelta del vino, cioè noi!
Il risotto allo zafferano era assolutamente perfetto, ben cotto, presentato senza fronzoli, con solo sopra qualche pistillo di zafferano. La cotoletta di Rudolph era sontuosa e a detta sua tenerissima, accompagnata da una bella porzione di patate al forno, gli ossi buchi e il rustin negàa, accompagnati entrambi dal risotto allo zafferano, ordinati dai miei cognati e da mio marito erano tenerissimi e saporiti e profumatissimi, l'osso buco profumato anche dal rosmarino, che io normalmente non metto mai, e che rendeva la carne ancora più profumata e gradevole. E per finire il dolce: un tortino al cacao fondente assolutamente perfetto, servito tiepido, morbido, che ha lasciato al palato un ricordo nostalgico e soddisfatto.
Il ristorante è delizioso, con i suoi archi e le tovaglie giallo chiaro, luminoso, con le finestre che danno sul naviglio e alle pareti appesi quadri tutti a tema: le lavandaie!
E nessuna fretta a fine pasto: siamo stati tranquillamente a chiacchierare per un'oretta dopo pranzo senza che nessuno ci spronasse ad alzarci.
Ultima annotazione, mio personale sistema di classificazione dei ristoranti: toilettes ineccepibili!

sabato, maggio 17, 2008

Un appello


Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei TumoriVia Venezian, 120133 Milano

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Meritano tutto quello che gli si dona, e anche qualcosa di più!

mercoledì, maggio 14, 2008

L'oscuro oggetto del desiderio!


E finalmente l'ho comprato, l'oggetto del desiderio, per niente oscuro, ma molto, molto agognato!
E mi sono pure lanciata nell'avventura della navigazione senza fili, acquistando un abbonamento con relativa pennetta, in modo da poter essere connessa praticamente ovunque!
Potro' guardare i films in treno, scrivere emails e postare anche quando sono a Porretta o a Milano, saro' connessa ogni volta che lo desidero o ne ho bisogno. Un vero e proprio delirio di onnipresenza!
Sara' una dura lotta con Rudolph!

lunedì, maggio 05, 2008

Si riparte!


Di nuovo alle prese con le valigie. Questa volta la permanenza a Milano sara' molto piu' lunga delle altre volte, perche' oltre alla chemioterapia, Rudolph dovra' sottoporsi anche a due sedute quotidiane di radioterapia. Per fortuna abbiamo trovato sistemazione in una bella casa di accoglienza vicinissima all'ospedale, molto bene attrezzata, dove la volta scorsa ci siamo trovate molto bene.
Fare le valigie in questo periodo dell'anno e' sempre un problema: quante magliette dalle maniche corte? e quante dalle maniche lunghe? E i maglioncini di cotone? E porto la giacca pesante o quella leggera? O forse sara' sufficiente il giubbotto di jeans? Di solito, assalita da questi dubbi, faccio e rifaccio la valigia almeno dieci volte, non solo, cambio anche la valigia altrettante volte, perche' il desiderio sarebbe quello di viaggiare il piu' leggera possibile, ma poi ne prendo una piu' grande perche' non posso fare a meno di portarmi un paio di scarpe o una maglietta in piu'. E poi i libri: quanti ne porto? e quali? Insomma, Amleto al confronto era un dilettante. Di solito, a questo punto, mi metto a fare una lunga lista delle cose necessarie, che poi pero' finiro' per non consultare, dimenticandomi un sacco di roba.
Invidio moltissimo mia suocera che abitando in una casa molto grande, puo' permettersi di sciorinare tutto cio' che pensa di portare sul tavolo di una stanza che normalmente non viene utilizzata, e poi con calma riempie le valigie sfruttando abilmente ogni minimo spazio e angolino. Io tendo piu' a riempirle alla rinfusa e in modo confusionario, togliendo e rimettendo le cose migliaia di volte nei cassetti. Per non parlare poi di quando le valigie bisogna farle al ritorno: perche' le stesse cose che all'andata erano entrate tutte perfettamente, al ritorno sembrano essere raddoppiate e quell'unica valigia non e' piu' sufficiente. Ma di questo ne parleremo al ritorno.

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo