sabato, gennaio 30, 2010

La buona sanità

A volte si ha davvero soddisfazione a pagare le tasse! nel nostro caso ne abbiamo avuto un ritorno veramente straordinario.
Da quando Lucia si è ammalata non abbiamo mai dovuto preoccuparci di quanto avremmo speso per tutte le cure che ha dovuto sostenere, anche per quelle avute, per ben due anni, fuori regione. Non abbiamo mai speso nulla per le risonanze e le tac, nè tantomeno per il piccolo catetere venoso sottocute che le ha permesso di fare tutte le terapie infusionali rispettando le sue vene, "giocattolino" del costo di circa 6oo €, e che le ha permesso una vita assolutamente normale, come fare la doccia e andare anche in piscina e al mare nei periodi in cui non doveva sottoporsi alle terapie. Le stesse chemioterapie avrebbero dei costi esorbitanti, addirittura di migliaia di euro, se non ci fosse un Sistema Sanitario Nazionale.  E grazie all'ASL abbiamo potuto tenere a casa Lucia nell'ultimo periodo della sua vita, supportati in tutti i modi. L'azienda sanitaria locale ci ha fatto avere tutti gli ausili necessari: il letto con le sponde e la "capra", cioè il supporto per aiutarla a sollevarsi a sedere sul letto, la carrozzina con il poggiatesta, supertecnologica, l'ossimetro per tenere sotto controllo la saturazione di ossigeno, la sedia girevole per permetterle di entrare nella vasca da bagno senza dover fare la fatica di scavalcare il bordo della vasca, la bombola dell'ossigeno, tutto il materiale per le medicazioni, tutto ciò che serviva per la terapia infusionale e per la nutrizione parenterale (una sacca per la nutrizione costa diverse centinaia di euro e se ne usa una al giorno), addirittura i pannoloni. Ma soprattutto siamo stati supportati ogni giorno da personale infermieristico estremamente professionale ed estremamente umano, che ha partecipato emotivamente con noi a tutta la vicenda di nostra figlia, che non ci ha lasciati mai soli e ha sempre risposto con sollecitudine ed affetto ai nostri bisogni, al punto da sollecitare personalmente anche una visita del neurochirurgo, a domicilio, per medicare meglio Lucia.
Ci potrebbe essere l'obiezione che essendo medici entrambi, Marco e io, probabilmente si sono dati da fare di più che in altre situazioni. Non è così. Se il medico curante dell'ammalato è un medico attento, che vuole davvero seguire i suoi pazienti e non solo imbrattare delle carte, allora le cose funzionano molto bene, lui coordina e dirige tutta l'equipe, richiede gli esami, decide le terapie e le consulenze degli specialisti e gli infermieri eseguono, proprio come se fossero in un reparto ospedaliero: portano i farmaci, mettono e tolgono le flebo, fanno le medicazioni. Inoltre, per i primi 40 giorni gratuitamente, sono venuti ogni giorno gli assistenti domiciliari che  aiutano e consigliano i parenti nella gestione del paziente allettato (come muoverlo, come cambiarlo e lavarlo e così via). Allo scadere dei 40 giorni, a seconda delle possibilità economiche della famiglia, il servizio viene erogato a pagamento oppure passa in gestione al Comune, ma la cooperativa è la stessa, e quindi gli operatori sono gli stessi. Anche gli assistenti hanno sempre fatto il massimo per Lucia, sono sempre stati di una gentilezza e delicatezza con lei veramente grande, per non metterla in imbarazzo e sempre molto attenti ad aiutarmi quando era necessaria una mano in più.
Tutta questa attenzione, questa dedizione, questa professionalità sono state erogate con soldi pubblici, non abbiamo avuto bisogno di rivolgerci ad associazioni private, per rispondere a bisogni importanti dei cittadini. Si tratta di una assistenza praticamente ospedaliera, ma a domicilio, che per i pazienti può significare un comfort maggiore che in ospedale (ad esempio poter mangiare le cose che si desiderano agli orari che si preferiscono), e significa avere sempre il conforto dei famigliari sempre vicini. Per l'azienda sanitaria locale il costo di tutto è sicuramente inferiore a quello di un ricovero ospedaliero.
Ora, se qui a Bologna è possibile avere una assistenza così qualificata senza dover spendere un euro, perchè in tante altre regioni non è possibile?
Se ci fosse una preponderanza della sanità privata, come succede in molte altre regioni italiane, anche del Nord,  i costi per i pazienti sarebbero altissimi, tutto sarebbe a loro carico, molti non potrebbero curarsi.
Il modello americano, legato alle assicurazioni private, è un modello ingiusto, che non copre mai completamente i pazienti, anzi, li lascia soli proprio quando invece hanno più bisogno.
Facciamo in modo che il Servizio Sanitario Nazionale resti pubblico!

giovedì, gennaio 28, 2010

Lucia


Oggi è stata una bellissima serata!
E' bello vedere i propri amici riuniti tutti insieme, è bello vedere tutti ridere e divertirsi insieme!!
Molto spesso non si pensa a quanto possono essere importanti i propri amici...solo quando è troppo tardi ce ne rendiamo conto!
Dopo tutto quello che ho passato e che sto passando mi sto rendendo sempre più conto che gli amici sono una delle cose più importanti nella vita!! E non solo di questo mi sto accorgendo ma che nella vita ci sono molte cose superflue e che queste cose vanno eliminate perchè sono false cose importanti!! Ad esempio molti atteggiamenti, molte cose che ci sentiamo dire bisognerebbe lasciarle passare avanti, farle scorrere via come se neanche ci toccassero...perchè se ci facciamo toccare da tutte le cose che ci sentiamo dire ogni giorno non abbiamo la speranza di poter andare avanti...
Inoltre bisogna vivere la realtà perchè se si vive immaginando/sperando in cose impossibili non si vive la vera vita...
Forse è stupido da dire o da pensare ma dopo l'improvvisa morte di mio nonno e il mio ammalarmi, ho capito che non si può dare nulla per scontato e che non si ha tempo per rimandare le cose perchè se le cose si rimandano va a finire che poi quando ti decidi a farle è troppo tardi...e che non avrai più l'occasione per dire ciò che avevi nel cuore e che a volte ci si tiene dentro per pigrizia o perchè viene dato per scontato...
Lucia, 27 aprile 2008, la sera prima della sua prima chemioterapia.

Lucia si è spenta lunedì 25 gennaio 2010, esattamente 2 anni dopo la morte del nonno.

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