sabato, febbraio 27, 2010

Invictus



Io sono il capitano della mia anima.
Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo piu' profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio quali che siano gli dei per la mia inconquistabile anima.

Nella morsa della circostanze,
non mi sono mai tirato indietro,
ne' ho pianto.

Sotto i colpi d'ascia della sorte,
il mio capo sanguina,
ma non si china.

Oltre questo luogo di rabbia e lacrime,
l'orrore delle ombre,
e la minaccia degli anni
non mi trovano,
e non mi troveranno spaventato.

Non importa quanto sia stretta la porta...
quanto piena di castighi la vita.

Io sono il padrone del mio destino.
Io sono il capitano della mia anima. 


Un bellissimo film sulla fratellanza, sul superamento di barriere che si ritengono insormontabili e che invece possono essere superate attraverso una passione comune che può diventare, per quanto piccola sia, il comune denominatore di una intera nazione.
L'amore e l'orgoglio per la propria nazione, nonostante tutto, non sono sentimenti da disprezzare.

giovedì, febbraio 04, 2010

La prima cosa bella


Ieri sera, invogliati da Sandra, amica cinefila, abbiamo deciso di andare con lei al cinema. In un qualche modo dobbiamo ricominciare a vivere, altrimenti rischiamo di rimanere intrappolati dentro il nostro dolore, dentro il nostro lutto. Sandra era un po' perplessa, avendo letto la trama, noi eravamo pressochè ignari. Ed è stato una piacevole sorpresa. E' la storia di un figlio che costretto dalle circostanze torna a casa per aiutare la sorella ad assistere la madre morente di cancro nelle ultime settimane di vita che le restano e attraverso i ricordi si riconcilia con lei ma anche con sè stesso. E' una bella storia di amore, anzi, di amori: quello della madre per il padre, nonostante la gelosia e la violenza di lui, di amore per i figli, al punto da nascondere persino a sè stessa certe umiliazioni, certe violenze da parte degli uomini ma anche dalla stessa sorella, di amore dei figli verso la madre, che decidono di riportarla a casa dall'ospedale e di oganizzarle una festa di nozze con l'uomo che comunque l'ha sempre rispettata e difesa e capita. E c'è il profondo amore per la vita di questa madre che nonostante tutte le vicissitudini, la fatica di vivere, la ribellione di un figlio amatissimo ma molto chiuso, riesce comunque sempre a vedere i lati belli della vita, riesce a continuare ad amare profondamente e a capire i propri figli e a perdonarli.
Sandra temeva che, davanti alla situazione di malattia, avremmo potuto soffrire, invece è stato consolante rivedere sullo schermo le nostre scelte. La sera che Lucia è morta, subito dopo la sua morte la casa si è riempita di suoi e nostri amici e abbiamo vegliato per lei recitando il rosario e cantando, e lo stesso è stato due giorni dopo al suo funerale: non applausi, ma tanti canti gioiosi, una messa pasquale come lei avrebbe voluto, e dopo una vera festa a casa, con gli amici più amati, con tutta la famiglia riunita, una famiglia allargata anche a chi non ha con noi legami di sangue, ma di affetto. Lo stesso abbiamo ritrovato in questo piccolo film, che non è un capolavoro, ma che con pudore, in punta di piedi, anche con ironia, parla di grandi sentimenti e di scelte coraggiose.

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo