sabato, luglio 14, 2012

LIGURIA

Non ricordavo tanta bellezza. Non tornavo in Liguria da una trentina di anni, l'ultima volta, a parte una puntata a Genova per l'esame alla Faculty, era stata a Sestri Levante, con Marco, poco prima di sposarci. Ma Lerici era rimasta legata a tantissimi anni fa, un'altra vita, vita di bambina, convalescente dalla pertosse, in un momento di crisi e separazione temporanea dei miei genitori, io con la mamma e mio fratello in Sardegna con il babbo. Di quei giorni di primavera, piovosi, ma con anche giornate di un sole tiepido a sufficienza per poter stare fuori solo con un golf, ricordo le passeggiate nel verde della collina, i giochi nel giardino della pensione, chissà quale era, insieme a dei bambini australiani, alcuni della mia età, altri più grandi, 10 figli, in vacanza con i loro genitori.
La Lerici che ho ritrovato è molto più costruita, piena di gente, nella sua dimensione estiva, con tutti i tavolini dei bar e dei ristoranti a riempire la piazza, sovrastata dal castello, ma accogliente, allegra, sorridente. E questo sorriso ci è entrato dentro, ci ha tenuto compagnia, ha reso lieve il fatto che ogni giorno avevamo 4 ore di lezione.  E nonostante questo ci siamo concessi la classica gita a Portovenere, sempre magica e sempre uguale al ricordo, immutata. E poi la sorpresa delle 5 terre. Da bambina non ero mai andata oltre Riomaggiore, questa volta siamo approdati a Monterosso e a Vernazza, paesi coraggiosi che in pochi mesi sono riusciti a cancellare quasi del tutto i danni della terribile alluvione che li ha sommersi in ottobre. Gente tenace, i liguri, forti come rocce, appena scalfiti dal vento, ma dolci come l'olio dei loro ulivi. Forti come i "muscoli", le cozze che allevano in quel loro mare che è vero, è scuro, anche di notte...

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo